Al momento della sua distruzione nel 1688, la chiesa di San Vincenzo era una chiesa a tre navate divise da colonne di marmo; oltre all'altare maggiore di san Vincenzo, aveva gli altari minori di san Gaudenzio (che rimpiazzava una chiesetta scomparsa in precedenza) e della Santa Croce. Il coro ligneo era di forma semicircolare. La chiesa aveva anche un ambiente sotterraneo, usato in origine per confessioni e poi per le sepolture. Fra le sue campane, una proveniva dalla chiesa arcipretale di San Pietro ed un'altra dalla chiesa di Santa Maria di Montevergine.
Nel 1710 la cappella del Corpo di Cristo aveva tre altari: l'Orsini nel 1700 aveva dedicato il maggiore anche a san Filippo Neri. Gli altri erano l'altare del Rosario, qui eretto per uso dell'omonima confraternita che, fino al terremoto, aveva impiegato la chiesa di Santa Maria; e un altro detto "dei benefici".
Nella configurazione attuale, l'edificio consiste di un'aula principale con il presbiterio in fondo e la cappella del Corpo di Cristo sulla sinistra, divise tramite due arcate. Conserva un'antica scala elicoidale in pietra scolpita che conduce al campanile, posto sul versante posteriore fra le due parti componenti il luogo sacro.